LENTICCHIE
Da sempre sono considerate la carne dei poveri, proprio come i fagioli ed i legumi in genere.
La pianta delle lenticchie è Ervum lens, una dicotiledone appartenente alla famiglia delle Leguminose o Papilionate, i frutti sono baccelli, legumi rombici, contenenti pochi semi rotondi, schiacciati (lenticolari, per l'appunto) ed estremamente energetici.
La pianta delle lenticchie è Ervum lens, una dicotiledone appartenente alla famiglia delle Leguminose o Papilionate, i frutti sono baccelli, legumi rombici, contenenti pochi semi rotondi, schiacciati (lenticolari, per l'appunto) ed estremamente energetici.
Essendo legumi, rappresentano una miniera in termini di proteine, fibre, ferro, magnesio e potassio: si stima che il loro contenuto in ferro sia di gran lunga superiore rispetto alla carne, malgrado l'assorbimento del ferro sia pressoché ridotto e le proteine di scarso valore biologico. Infatti, le proteine contenute nelle lenticchie (e nei legumi in genere) sono carenti di alcuni aminoacidi essenziali (cisteina e metionina): ne consegue un'inevitabile minor assimilazione di tutti gli aminoacidi. Per ovviare a questo inconveniente, è consigliabile associare le lenticchie a pasta o a cereali.
Sono molto nutrienti ed energetiche: 100 grammi di prodotto apportano infatti 291 kcal. Sono costituite da circa il 51% di carboidrati, 23% di proteine, 14% di fibre, 1% di grassi e dal restante 11% di acqua.
Per tutti questi motivi, il consumo di lenticchie non dovrebbe limitarsi solamente alle festività di fine ed inizio anno, come la tradizione insegna, ma dovrebbe estendersi fino a divenire una sana abitudine se non quotidiana almeno settimanale.
Per tutti questi motivi, il consumo di lenticchie non dovrebbe limitarsi solamente alle festività di fine ed inizio anno, come la tradizione insegna, ma dovrebbe estendersi fino a divenire una sana abitudine se non quotidiana almeno settimanale.
Risultano essere un valido aiuto per aumentare il senso di sazietà e facilitare il transito intestinale. Grazie all’alto quantitativo di minerali di cui sono composte, sono un alimento adatto in caso di affaticamento, denutrizione e anemia.
Sono sconsigliate per i malati di gotta e di uremia, perché fonte di purine e non dovrebbero mai essere consumate crude per la presenza di sostanze antidigestive, distrutte durante la cottura.
@KD WellnessSono sconsigliate per i malati di gotta e di uremia, perché fonte di purine e non dovrebbero mai essere consumate crude per la presenza di sostanze antidigestive, distrutte durante la cottura.