BENEFICI DELLE CAREZZE
È stato ricostruito, passo passo, il circuito nervoso che porta la sensazione di una carezza dal tocco sulla pelle fino al cervello.
Alla Columbia University di New York, con la collaborazione di altri Istituti, hanno investito oltre quattro anni di ricerche per riuscire a disegnare l’effetto sul sistema cerebrale e sull’intero organismo. Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Cell, potrebbe aprire la strada a nuove terapie. L’epidermide come veicolo per limitare i sintomi di chi soffre di ansia, depressione e autismo.
Ogni centimetro quadrato di pelle possiede circa 130 recettori tattili. A collegare i sensori della pelle con il cervello sono i neuroni Gpr83 del midollo spinale. Deputati, appunto, a generare, scambiare e trasmettere tutti quei segnali (nervosi) che consentono il movimento muscolare, le percezioni sensoriali, le risposte riflesse.
Le carezze sono importanti sia per l’uomo che per la donna, ma sono diversi i motivi che spingono i due sessi a cercarle.Le donne le considerano come massima espressione di amore, rassicurazione e attenzione. Mentre gli uomini considererebbero questo gesto affettuoso come un modo per abbassare le tensioni, un momento di serenità e calma. Se alla carezza accompagniamo un abbraccio possiamo essere certi di riuscire a migliorare l’umore (nostro e dell’altro) apportando una sensazione di benessere e felicità correlata al rilascio di serotonina, l’ormone del buonumore.
Stringersi attenua l’ansia, grazie alla produzione di ossitocina, responsabile dello sviluppo del legame madre-figlio ma anche delle relazioni sociali in genere perché promuove un senso di fiducia e abbassa la tendenza alla diffidenza. E ancora: riduce lo stress, promuove la tolleranza al dolore, contrasta l’ansia. Aumenta, inoltre, l’autostima, e, secondo alcuni studi che hanno formulato questa ipotesi, sembrerebbe ridurre persino la suscettibilità alle infezioni delle alte vie aree, intervenendo su quei fattori di stress che influenzano la risposta immunitaria.